I libri Effigi su Manciano, Pitigliano, Sorano.

L’acquedotto Vitozza-Sorano

Archi acquedotto Vitozza-Sorano

Archi acquedotto Vitozza-Sorano

Lungo le sponde del torrente Lente, sotto l’insediamento rupestre di Vitozza, sono tutt’ora visibili casotti in muratura, resti di ponti, tubi in ferro e gallerie che si addentrano per centinaia di metri nei costoni tufacei: è ciò che rimane dell’acquedotto Vitozza-Sorano, costruito insieme alla fonte del capoluogo subito dopo l’unità d’Italia, fra il 1862 e il 1867. Artefice dell’opera fu l’allora sindaco Pietro Busatti, coadiuvato dal capomastro Domenico Cei, il vero costruttore dell’acquedotto soranese, “che diresse con zelo e lode tutto il sistema di conduttura”.
I lavori iniziarono alle sorgenti del Lente, presso il fosso Barcatoio, a circa 5 chilometri da Sorano. Per superare le strette gole del fiume l’acquedotto fu fatto passare in galleria attraverso lo scavo dei costoni tufacei della valle. I fossi affluenti vennero scavalcati con la costruzione di ponti in muratura, fra cui quello del Bicchiere, in prossimità delle sorgenti del fiume. Tutti i lavori dell’acquedotto vennero assegnati dal Municipio con il sistema del cottimo.

Vi parteciparono soprattutto sanquirichesi e soranesi, cavatori di tufo per antica tradizione. I materiali furono trasportati dai vetturali, mestiere assai diffuso nella società contadina di quel tempo. Con il carro trainato da buoi o da cavalli portavano i tufi e la calce ai muratori e alla manovalanza impegnata nella costruzione dei ponti e delle gallerie, anch’esse in muratura. La tubatura in coccio venne realizzata dai “vasai” soranesi, mentre quella in ferro fu ordinata alle acciaierie di Follonica.

Ponte del "Bicchiere"

Ponte del “Bicchiere”

Contemporaneamente si conclusero i lavori della fonte del capoluogo. L’inaugurazione avvenne il 23 giugno 1867 e fu veramente un giorno di festa per l’assetata popolazione di Sorano. Come ricordò il sindaco, l’ingegnere Pietro Busatti, sostenitore dell’ideologia liberale, la costruzione dell’opera “non si è potuta iniziare né compiere che sotto il regime delle libertà, essendosi resi infruttuosi tutti i conati fatti allorché dominava il governo dispotico”.

L’acquedotto Vitozza-Sorano aveva una lunghezza di 5.007 metri, di cui 4.200 in galleria praticabile, metri 150 in sette ponti acquedotti e 657 in conduttura a cassette.

Franco Dominici

Franco Dominici, Vitozza. La citta di pietra. Storia, archeologia, ambiente, Arcidosso, Effigi, 2013.

Bottino dell'acquedotto alle sorgenti del fiume Lente

Bottino dell’acquedotto alle sorgenti del fiume Lente