I libri Effigi su Manciano, Pitigliano, Sorano.

Visita alla CG pelletteria di San Quirico di Sorano

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Ph: Pixabay license

“Non solo turismo” verrebbe da dire. La storia che vi raccontiamo questo mese non parla di prodotti tipici o eventi del territorio, ma parla di un altro tipo d’eccellenze, di un settore da sempre all’avanguardia nel panorama industriale italiano: la pelletteria. Se si intende il territorio uscendo dai nostri confini comunali possiamo dire che il settore è molto sviluppato. Sull’Amiata la storia della pelletteria artigianale è iniziata negli anni 60 e si è sviluppata in maniera esponenziale arrivando ad essere uno degli sbocchi più importanti in campo occupazionale anche per molti giovani delle terre del tufo (molti ragazzi da Pitigliano e Sorano lavorano nelle pelletterie amiatine). Qualcosa di diverso ma altrettanto importante è successo e sta succedendo nella vicina realtà viterbese con centri importanti a Valentano e Piansano. Da noi la storia è un po’ (molto) diversa; questo tipo di industria è rappresentata da un’unica azienda che nel suo piccolo però si difende e si espande. Stiamo parlando della pelletteria di Cristina Grifoni situata nella zona artigianale di San Quirico di Sorano. La storia di Cristina parte da lontano, più precisamente dal 2000 anno in cui nasce la sua attività a Pitigliano, nella frazione del Casone.
“Abbiamo iniziato con un piccolo laboratorio al Casone-ci racconta Cristina-diciamo che era un’azienda fatta in casa con pochi dipendenti. La mia storia nella pelletteria è una sorta di eredità di famiglia, mia madre e mia zia a Firenze svolgevano questo lavoro e quando chiusero sul finire degli anni 90 decisi di rilevare i macchinari e provare ad aprire una pelletteria artigianale qui nella nostra zona. Sono dovuta andare a cercare lavoro e i primi contatti sono stati proprio a Piancastagnaio dove naturalmente si lavorava per conto terzi”. Passata la prima fase si arriva al 2006 quando la pelletteria di Cristina si allarga e si trasferisce nella zona artigianale di San Quirico dove si trova tutt’ora. “Quando mi sono trasferita a San Quirico già producevo per Gucci per una ditta diversa da quella con cui ho iniziato e in quel periodo mi ricercò anche l’azienda con cui lavorava a Firenze mia madre che garantiva una mole di lavoro differente”.
Attualmente la CG Pelletteria conta dodici dipendenti, una delle realtà più importanti e attive del nostro territorio in campo artigiano. Guardando questi numeri si può affermare tranquillamente che l’azienda di Cristina sia una delle più grandi del territorio, non costituirà un sistema come quello delle pelletterie amatine ma merita sicuramente di essere inserita tra le attività importanti. Ma perché nel nostro territorio non si è sviluppata questo tipo di industria?
“Uno dei problemi sta nella realtà imprenditoriale delle nostre zone, l’imprenditoria spesso può far paura, richiede molti sacrifici e investimenti con guadagni che (forse) arriveranno sono nel lungo periodo. Tanta gente preferisce stare alle dipendenze di altri piuttosto che rischiare pur avendo i mezzi per farlo. L’altro e più importante problema, in parte collegato al precedente, sta nelle scelte. Chi investe punta sempre o quasi sul turismo e questo dipende anche da quello che ci trasmettono le nostre istituzioni. Purtroppo però qui non esiste un sistema, sono piccole realtà che lavorano (anche bene) ma indipendentemente e per pochi mesi all’anno. Peccato perché questo tipo di industria garantisce guadagni e posti di lavoro”.
Attualmente molti ragazzi del nostro territorio lavorano sull’Amiata, le scelte delle pelletterie amiatine sono state appoggiate pesantemente anche dalle istituzioni locali che hanno visto così un incremento esponenziale dei posti di lavoro nei propri comuni e di conseguenza una diminuzione dell’emigrazione.
Nell’ultima intervista con il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili alla domanda “Cosa manca a Pitigliano”, la risposta è stata lapidaria: “Una grande azienda compatibile con le esigenze dei nostri paesi che investa sul territorio e crei posti di lavoro”. Dalla chiacchierata che abbiamo avuto con Cristina sembra che sul finire del 2018 vi sia stato un interessamento da parte di un grande brand per poter aprire un’industria simile a quelle amiatine sul nostro territorio. L’occasione sarebbe ghiotta e irripetibile, si attendono sviluppi.

 

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