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L’enocicloturismo sulle vie degli etruschi maremmani

Nel nostro territorio si parla spesso se non sempre di turismo. A volte lo si fa in maniera assennata mettendo in campo conoscenze, idee, analisi altre volte purtroppo lo si fa a sproposito sottovalutando o dando per scontate le risorse che vi sono, ma è comunque innegabile che l’argomento è centrale per tutta la nostra zona.
Uscendo dai canoni soliti che riguardano l’argomento esiste un modo diverso di fare turismo e di promuovere il territorio che si sposa alla perfezione con le nostre zone.
Stiamo parlando di cicloturismo. Campagna, strade sterrate, sentieri, paesaggi, come non pensare alla Maremma e alle terre del tufo? Ma le iniziative relative alle due ruote che si stanno sviluppando sul nostro territorio non riguardano solo settore turistico poiché toccano anche il mondo dello sport a livello nazionale e internazionale e quello dell’imprenditoria. Per parlare di tutto questo e molto altro abbiamo incontrato Andrea Gurayev, ex ciclista professionista, originario di Manciano che negli ultimi anni ha lavorato sotto traccia per sviluppare alcuni progetti interessanti sul territorio, progetti che adesso stanno prendendo forma.

Conferenza Stampa (10)

Andrea Gurayev

Presentati ai nostri lettori
Sono stato lontano “causa” sport per tanti anni dal territorio ma sono mancianese. Ho fatto il ciclista professionista e dopo il mio ritiro sono rimasto nell’ambiente lavorando per aziende come BMC e RCS Sport. Ho avuto diverse mansioni per quanto riguarda il Giro d’Italia, Tirreno-Adriatica, Milano-Sanremo, tutte le gare negli Emirati che organizza RCS Sport (fiore all’occhiello senza dubbio il Giro) fino ad arrivare negli ultimi anni ad essere responsabile degli arrivi gestendo le logistiche Rai e RCS.
Come detto a livello personale sono stato fuori tanti anni ma una volta cessata l’attività come professionista possiamo dire che mi sono ri-innamorato della Maremma (anche se l’amore non è mai cessato essendo nato a Manciano).
Negli anni spesso ho “sfruttato” le nostre zone come palestra per gli allenamenti quindi l’amore è sempre stato vivo.

Territorio e cicloturismo, cosa sta succedendo negli ultimi tempi?
Ho sempre pensato che sul nostro territorio si potessero fare cose belle legate al mondo bike, in un certo senso direi che sembra veramente fatto apposta per via della sua conformazione fisica e perché no anche culturale.
Gli ultimi due anni con RCS abbiamo cercato di sviluppare nuovi progetti per quanto riguarda proprio il cicloturismo ed eventi di massa anche sul nostro territorio grazie alla volontà del dottor Bellino AD RCS.
L’incontro tra me a Massimo Caputi presidente di Federterme-Terme di Saturnia ha dato il via a questo HAB chiamato Saturnia Bike e da lì sono nati diversi progetti coordinati dall’amministratrice di Saturnia Bike Karin Bernardi.
Con Paolo Bellino abbiamo sviluppato delle partnership anche con aziende locali come Morellino di Scansano e con case del ciclismo di fama mondiale.

La Toscana in generale negli ultimi anni sta lavorando molto sul cicloturismo sfruttandolo sia a livello di immagine sia come risorsa economica per i territori…
Assolutamente. Non lontano da casa nostra sono stai precursori sul tema, penso alla provincia di Siena e Firenze. Hanno approcciato il mondo del cicloturismo nella giusta maniera già nei primi anni 2000 superando anche qualche scetticismo ed oggi ne fanno un businnes importante che ha permesso di essere riconosciuti in gran parte del mondo, specie nel nord Europa. Pur riconoscendo i loro meriti credo che a noi non manchi nulla per emulare quelle zone, anzi credo che abbiamo la possibilità di fare anche meglio avendo montagna, mare, terme cose che nel Chianti o nella Val d’Orcia non ci sono.

Parliamo un po’ di questi progetti che state portando avanti sul territorio
Alcuni progetti sono già visibili a tutti, altri sono in via di sviluppo. Diciamo che tutto parte dalla memoria di Marco Pantani e dal suo legame con la nostra terra. Abbiamo cercato di fare qualcosa dedicato a Marco proseguendo quanto intrapreso già dal Comune di Manciano (che aveva dedicato una strada a Pantani), naturalmente mi sto riferendo al Muro e al monumento.
Un altro progetto sarà attivato entro fine maggio e sarà un cronometraggio permanente mai sviluppato in Italia che conteggerà il tempo impiegato dai ciclisti per affrontare proprio il Muro del Pirata. Per sviluppare questo abbiamo coinvolto anche esperti del mondo dello sci alpino visto che la tecnologia utilizzata sarà la stessa dei cancelletti di partenza dello sci. Ci hanno dato una mano anche personaggi illustri di questa disciplina per avere input a riguardo.

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Una recente iniziativa promossa dal Comune di Manciano al Muro del Pirata di Poggio Murella

Ed eccoci a Marco Pantani. il legame con il nostro territorio era ed è tangibile, magari è rimasto nascosto per tanto tempo ma adesso sembra stia venendo fuori. Ci racconti qualcosa?
Marco amava molto queste zone come tutti sappiamo, le frequentava più spesso di quanto sapevamo sia per allenarsi che per trascorrere il tempo libero nella sua casa di Poggio Murella. A livello personale il mio rapporto con Pantani è stato sicuramente importante, ho avuto il piacere di farci tantissimi chilometri in bici e resto molto legato a lui e alla sua famiglia. Era un campione che univa la gente e credo che vada ricordato con qualcosa di bello sul nostro territorio.
Riassumendo un po’ quanto detto sopra vorremmo portare in Maremma diverse iniziative, sviluppare sinergie coinvolgendo personaggi del ciclismo e non solo, penso a Riccardo Magrini, Alessandro Ballan, Cadel Evans, Alessandro Petacchi e altri amici con i quali siamo in stretto contatto e che abbiamo già coinvolto. Altri progetti solo legati alla sinergia golf-ciclismo collegandosi all’impianto delle Terme. Insomma, l’obbiettivo è quello di creare attenzione su tutti i livelli verso il nostro territorio e le sue bellezze naturali.
Possiamo dire che siamo in piena accelerazione, abbiamo già portato la Tirreno-Adriatico al Muro del Pirata. Il comune di Manciano è con noi anche con iniziative come l’ultima dedicata alla sensibilizzazione verso il mondo del ciclista. Siamo alle prese con qualche pratica burocratica che sta frenando il progetto da parte della Provincia e purtroppo la pandemia ci ha un po’ stoppati ma siamo ottimisti per continuare sulla strada nel raggiungimento obbiettivi in programma.

 

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