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Il ritorno del Carnevale di Pitigliano

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Dopo due anni di pausa forzata torna il Carnevale di Pitigliano. Quella scommessa (come fu definita nel 2019 da Marco Francardi, presidente dell’allora neonata associazione organizzatrice) è ancora viva e quell’obbiettivo di portare nella città del tufo un evento nuovo che faccia da punto di riferimento invernale nel calendario è tutt’altro che accantonato.
Come detto l’associazione Carnevale di Pitigliano nasce nel 2019, un numeroso gruppo di pitiglianesi capitanati proprio da Marco Francardi, geometra della città del tufo da sempre (anche per tradizione di famiglia) affezionato al mondo del Carnevale.
Inutile ricordare quanto accaduto negli ultimi due/tre anni, i problemi legati al Covid, al mondo delle associazioni e non solo…ma questa è una storia diversa e abbiamo incontrato di nuovo proprio la mente di questo evento per farcelo ri-raccontare.

Da dove ripartiamo?
Sicuramente dall’impegno e da quella voglia di creare un bell’evento per Pitigliano, ma anche dalle certezze e dal successo che avevamo raccolto prima della pausa forzata dovuta al Covid. Il Carnevale di Pitigliano stava crescendo e si stava affermando anche come numero di partecipanti. Ricominciamo, l’impegno anche stavolta  è stato tanto, forse anche maggiore del primissimo anno. Come dico sempre per quel che mi riguarda il carnevale è nel mio DNA. Mio padre faceva esattamente quello che sto facendo io, dunque oltre a fare una cosa che mi piace e che dà qualcosa alla comunità nella quale vivo è anche un tributo a lui.

Il Carnevale a Pitigliano, in realtà ha una sua connotazione storica, non è un evento così giovane come si crede.
Esatto. Già quando abbiamo iniziato nel 2018 avevo chiesto un po’ di informazioni ad alcune figure storiche della vita pitiglianese ed è venuto fuori che la prima testimonianza ufficiale del Carnevale di Pitigliano è una locandina del 1929 del veglione che si faceva al Teatro Salvini. Non c’erano i carri naturalmente ma solo un veglione dove la gente più “abbiente” indossava le prime maschere, il veglione era comunque aperto a tutti. Negli anni dopo un’altra cosa che ho scoperto molto curiosa è che il simbolo del Carnevale era “Lo spito” una sorta di “spiedino” con cui i bambini andavano nelle case chiedendo qualcosa da mangiare (una sorta di Halloween pitiglianese) e poiché il periodo del Carnevale coincideva spesso con quello dell’uccisione dei maiali nella tradizione contadina, in questa specie di spiedino venivano spesso messe e regalate salsicce, pezzetti di carne o venivano donati dei frutti. Andando avanti i primi carri dovrebbero essere comparsi a Pitigliano nei primi anni 80 anche qui ho trovato testimonianze del famoso carro del 1982 che rappresentava la “Guerra del Vino” tra Italia e Francia proprio di quegli anni. Diciamo che la passione si era un po’ spenta negli ultimi anni perché mancava un gruppo di persone che si occupava solo di quest’evento che esige un grande dispendio di energie fisiche ed economiche per tanti mesi. Noi ci avevamo riprovato ma siamo stati stoppati, ora si riparte.

Qualcosa sui carri 2023, temi, organizzazione…
Il tema principale è sicuramente la ripartenza di quest’evento e della nostra comunità. L’ultimo pellerossa, La Forza della Musica, e Banana Cocco e Baobab sono questi i tre carri che sfileranno più tutti i gruppi mascherati. C’è tanta voglia di leggerezza e spensieratezza, di lasciarci alle spalle gli ultimi tempi. Senza tirare in ballo tematiche particolari diciamo che il Carnevale di Pitigliano 2023 si basa su questo.

Quanto è ancora importante far parte di un’associazione oggi?
Più che importante oggi è diventato troppo difficile. L’associazionismo, in questo momento storico servirebbe a vivere una dimensione “parallela”  rispetto alla vita virtuale che ormai viviamo. Vedersi, impegnarsi per qualcosa, potrebbe davvero rappresentare un nuovo paradigma, un modo per stare insieme. Purtroppo queste caratteristiche sempre presenti passano in secondo piano alla luce delle tante problematiche e regolamenti che stanno dietro al mondo delle associazioni oggi. Il rischio grosso è quello che in questo modo la gente perda entusiasmo e si allontani, ottenendo esattamente l’effetto contrario.
Noi stessi per quanto organizzato dobbiamo ringraziare l’appoggio dell’USD Aurora Pitigliano, oltre che di tutti i volontari.
In futuro occorrerà veramente fare un passo indietro se si vuole salvaguardare questo mondo.

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