I libri Effigi su Manciano, Pitigliano, Sorano.

Dalla pelletteria di San Quirico di Sorano saranno prodotte 300 mascherine al giorno

Se è vero che stiamo vivendo uno dei momenti più bui della nostra storia recente è altrettanto vero che abbiamo un gran bisogno di belle notizie e di messaggi positivi, per il presente assolutamente ma da utilizzare anche per un futuro differente.
Sono le solite frasi di circostanza, è vero;  ma per fortuna tutto quello che sta succedendo lascia spazio di tanto in tanto a storie di questo tipo ce ne sono più spesso di quello che percepiamo realmente.
Qualche mese fa avevamo raccontato la storia della CG Pelletteria di Cristina Grifoni a San Quirico di Sorano, indicandola come una di quelle eccellenze imprenditoriali del territorio in un settore, quello delle pelletterie, che da noi (intesi come terre del tufo) aveva fatto sempre fatica ad esplodere, differenziandosi invece dal territorio amiatino dove costituisce una risorsa fondamentale per l’economia di tutti.

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In questo momento difficile, oltre alla medaglia imprenditoriale bisogna segnalare la pelletteria di San Quirico anche per quella della solidarietà. 
La CG Pelletteria ha avviato questa settimana la produzione di mascherine destinate all’emergenza Coronavirus, convertendo la produzione come hanno fatto altri nel settore in tutta Italia, compreso motli grandi marchi della moda.
“Sono stata contattata dal sindaco di Sorano Pierandrea Vanni-ci ha raccontato Cristina Grifoni, proprietaria dell’azienda-mi ha proposto questa cosa e non ci siamo tirati indietro, non avendo la possibilità di lavorare nel nostro settore contribuiamo ad aiutare la nostra comunità in questo momento particolare”.
La produzione rivolta appunto al Comune di Sorano andrà a coprire il bisogno relativo a tutti quei soggetti che in questo momento devono per forza di cose continuare a lavorare (operatori sanitari, forze dell’ordine ecc.). La pelletteria riesce a produrre circa 300 pezzi al giorno, anche se è ancora presto per fare una stima precisa poiché si tratta dei primi giorni di lavoro.
“Naturalmente è tutto a titolo gratuito-continua l’imprenditrice-lavoriamo a turni di cinque persone per volta rispettando tutti i dettami che questa situazione ci richiede. Ringrazio il Comune che ha pensato a tutto, la fornitura dei materiali, i permessi, la sanificazione dell’azienda e ci ha messo in condizioni di lavorare e soprattutto di renderci utili per la comunità.
L’auspicio è che torneremo presto a fare borse- colclude-vorrà dire che tutto questo sarà finito, ma finché non sarà possibile è obbligatorio aiutarsi gli uni con gli altri in qualunque modo”.

 

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