I libri Effigi su Manciano, Pitigliano, Sorano.

Terre di briganti e santi

Schermata 2018-10-03 alle 10.22.04San Mamiliano veniva dall’oriente, come un re magio. Una Chiesa lo ricorda anche a Palermo. La sua presenza liturgica e nell’immaginario è forte in questa landa di Toscana, dal Giglio, dove insistono sontuosi festeggiamenti, fino a Sovana. A Sovana si racconta infine, che il santo era così convinto della sua fede e insistente nel diffonderla, che i legionari a presidio della città dovettero chiuderlo in una botte piena di chiodi e rotolarla in una costa impervia. Alcune versioni della storia raccontano che la botte andò a schiantarsi nel fusto di un albero, liberando una nuvola profumata. Altre versioni descrivono il santo illeso e sorridente… proprio come un illusionista dei nostri giorni. Nelle forre e nelle vie cave si ali- mentano altre leggende di magia o agiografiche, in cui sacro e profano si mescolano e confondono in un’atmosfera generale oltre il tempo scandito. Ma tutto cambia, i poderi sono adesso agriturismi e cantine stellate e il medioevo sta davvero terminando con i social e le app, che, in verità, ne aprono un altro ben più oscuro. Ai lucumoni si aggiunsero cavalieri aldobrandeschi, santi e viaggiatori e poi l’aura contadina della magia popolare… dai sagrati, alle cavità funerarie, alle aie assolate, alle cantine fresche del vino bianco del tufo. Diversamente dal sud Italia, nella calura delle macchie, arrivarono anche i briganti e Luca Federici ne sa qualcosa. Erano subdoli e violenti, decisi, che tanto la loro vita si sarebbe infranta nella coltre malarica o negli schioppi dei gendarmi, nella lama del padrone. Il leggendario non cessa mai di autoalimentarsi, come se la sorgente fosse proprio in queste terre di Maremma in cui tutto si cela e si disvela all’improvviso, carri e chiocce d’oro, preghiere antichissime e misteriose. Nel tufo ogni traccia si perde e si ritrova come una scoperta sempre nuova, come la vita stessa che rinasce, sempre, all’alba.
Chiudetevi nelle vostre case stanotte e non aprite a nessuno, che Tiburzi e i suoi bravi si aggirano ancora per le campagne in cerca di chi li tradì alle porte di Capalbio. E quei carabinieri all’ordine di poteri senza scrupoli son cambiati e hanno abbandonato questi paesi friabili e splendenti ad ogni raggio di sole, dove il tempo sembra svanire tanto è intense.

Mario Papalini

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