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Pitigliano, panoramica elettorale

Pitigliano panoramica Il 2017 sarà un anno estremamente importante per le terre del tufo, un anno che potrebbe fare da spartiacque tra un certo tipo di passato e un futuro differente. In primavera i cittadini di Manciano e Pitigliano saranno chiamati alle urne per scegliere il futuro sindaco che li guiderà per i prossimi cinque anni. Per quanto riguarda Pitigliano, ad oggi appare impossibile fare previsioni non tanto su chi sarà eletto, ma più semplicemente su chi si presenterà al giudizio degli elettori dei prossimi mesi. Considerando questo abbiamo provato a giocare un po’ con quelle che sono le certezze (poche) e le possibili sorprese future.

Movimento Cinque Stelle. Visto che non vi sono certezze partiamo da ciò che ci pare più scontato. Il Movimento Cinque Stelle della città del tufo sembra essere ad oggi l’unica forza politica che si presenterà in maniera più o meno chiara alle prossime elezioni. Guidati dall’attuale consigliere di minoranza Lorenzo Olivotto i “Grillini” pitiglianesi si proporranno come alternativa all’attuale amministrazione forti se non altro del lavoro svolto in questi anni d’opposizione e di un percorso che rispetto alle altre forze politiche che scenderanno in campo avrà dalla sua parte almeno la “storia”. Rimane da capire (e non è cosa da poco) da chi sarà composta la lista Cinque Stelle considerando che con la legge Del Rio i rappresentanti dovranno essere almeno dodici (problema che avranno tutte le liste). 
Altro punto interrogativo da esaminare, alla luce degli anni di opposizione, sarà verificare quanto il Cinque Stelle locale sia “locale”. 
In questi anni Olivotto e compagni si sono impegnati in battaglie sostenute principalmente dal Movimento nazionale, tralasciando spesso la politica da piazza che occorre in un paese delle dimensioni di Pitigliano. Questo naturalmente non esclude un cambio di atteggiamento qualora la lista Cinque Stelle risultasse vincitrice.

I Partiti Politici. Sulla scia di quanto sta succedendo anche a livello nazionale la storia dei partiti politici pitiglianesi sembra quanto mai al capolinea. A dire la verità la crisi dei partiti politici locali è iniziata molto prima rispetto al trend nazionale. Già nell’ultima tornata elettorale, quella di cinque anni fa che vide la vittoria di Pierluigi Camilli, la politica locale pareva in crisi con il solo PD presente nella lista guidata da Pietro Ferri. 
La totale assenza anche soltanto di informazioni riguardanti i partiti politici classici di centro destra e centro sinistra lascia intendere quanto poco sia attiva la vita politica della città del tufo, una crisi che però va ben oltre questa assenza ma che è da ricercare nelle radici della comunità di Pitigliano: poco interesse, poco attivismo e anche poche parole; giusto una volta ogni cinque anni.

La Giunta uscente. Ad oggi è da escludere una ricandidatura dell’attuale sindaco Pierluigi Camilli e conferma arriva soprattutto dalle sue stesse parole. Non è invece da escludere un coinvolgimento di alcuni membri dell’attuale maggioranza in altre liste civiche che si potrebbero formare da qui a poco.

I giovani. Qualcosa si sta muovendo. Se per larghi strati della popolazione regna l’assenteismo completo dalla vita politico/sociale esiste un gruppo di persone sotto i quarantacinque anni che potrebbe rappresentare un futuro differente per Pitigliano. Olivotto del Movimento Cinque Stelle come detto e non solo. Adesso vedremo se esisterà veramente la volontà di emergere da parte dei giovani stessi, come si muoveranno e vedremo se ci sarà anche quella di farli emergere da parte di chi troppo spesso li sbandiera su carta.

Previsioni. Alla luce di quanto detto è impossibile scrivere oggi chi sarà il gruppo di maggioranza che guiderà il paese per i prossimi cinque anni, figurarsi il futuro sindaco. Quello che c’è di certo è che chiunque intenderà costruire una lista dovrà fare i conti con i numeri e per la realtà pitiglianese non sarà facile arrivare a un minimo di dodici candidati (minimo di 12-massimo di 16). Questo problema che si presenterà è da ricercare in molteplici fattori anche storici. Al di là delle difficoltà legate al numero di abitanti, a Pitigliano esiste da sempre un problema politico, un abbandono che mai come in questi anni ha segnato il dibattito e l’opinione pubblica dell’intero paese. Nessuno ne parla ma è evidente che lo scarso interesse dei nuovi e l’accentramento di potere che c’è stato in passato hanno creato uno scenario povero in tutti i sensi. Questa è già di per se una sconfitta da parte di tutti i cittadini. Azzardando (e giocando) per un attimo possiamo pronosticare non più di tre liste: il Movimento Cinque Stelle e due liste civiche entrambe abbastanza trasversali a livello politico. Non è pero neanche da escludere che alla fine a contendersi la poltrona di sindaco siano soltanto il candidato del Movimento Cinque Stelle e una sola lista civica. Soprese quali liste più piccole dell’ultima ora come è avvenuto spesso in passato sono da escludere.
Insomma, l’incertezza la fa da padrona, Pitigliano non ha forse bisogno di un cambio di marcia vero e proprio, più di una sorta di “adeguamento” con il paese che negli anni è pian piano diventato. In parte questo processo è stato avviato dalla giunta uscente, o perlomeno c’è stato un tentativo. Ora serve un deciso cambio di marcia a livello d’immagine, un cambio che non può non tener conto delle dinamiche legate specialmente al turismo che negli anni. Non capire questo vuol dire non saper leggere le indicazioni che questo periodo storico sta dando. Questo lavoro non spetterà soltanto a chi sarà eletto alla guida del paese, ma sarà un passo importante che dovrà fare tutta la cittadinanza per non farsi scappare un treno che potrebbe non ripassare.

Alessandro Zecchini

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