I libri Effigi su Manciano, Pitigliano, Sorano.

Pitigliano in maschera

Con il 2019 a Pitigliano si è costituita una nuova associazione. Una “scommessa” chiamata “Carnevale di Pitigliano” promossa da un gruppo nutrito di pitiglianesi capitanati da Marco Francardi, geometra della città del tufo da sempre (anche per tradizione di famiglia) affezionato al mondo del Carnevale. Dopo gli esperimenti dello scorso anno quest’anno si è fatto sul serio ed è già pronto un ricco programma che si concluderà il prossimo 5 marzo. Tante curiosità, un po’ di storia del Carnevale a Pitigliano, le vicende che hanno portato alla nascita dell’associazione. Abbiamo incontrato Marco per farci raccontare tutto questo

WhatsApp Image 2019-02-07 at 23.11.47L’associazione Carnevale di Pitigliano. Riassumici un po’ come è nata e cosa ti ha spinto a costituirla ufficialmente?
L’associazione si è formata in modo del tutto spontaneo lo scorso anno, proprio durante i lavori per il carnevale 2018. Potremmo dire che senza rendercene conto ci siamo trasformati in associazione come normale evoluzione del gruppo di persone che, per “affinità elettive”, faceva tardi la sera in un capannone.
La condivisione degli intenti, della visione del paese e la passione sono state il “Là” da cui poi è nato ciò che siamo attualmente. Posso anche dirti che per quel che mi riguarda il carnevale è nel mio DNA. Mio padre faceva esattamente quello che sto facendo io dallo scorso anno, dunque oltre a fare una cosa che mi piace e che dà qualcosa alla comunità nella quale vivo è anche un tributo a lui. L’avventura della nostra nuova associazione è partita e siamo al lavoro per preparare un Carnevale allegro e divertente che possa diventare negli anni un evento importante e consolidato! Siamo contenti di essere riusciti ad aggregare un gruppo nutrito di persone che ha voglia di impegnarsi per il paese, molte di loro sono figure storiche del Carnevale pitiglianese. Anche se siamo solo all’inizio vorremmo ringraziare già chi ci aiuta, grazie all’amministrazione comunale per il sostegno e gli spazi che ci ha messo a disposizione, grazie alla Banca Tema, alla popolazione e alle attività commerciali, grazie a chi ha contribuito tesserandosi, a chi contribuisce con il proprio tempo e la propria abilità manuale ed a chi ha contribuito e contribuirà economicamente, grazie a Fabrizio Casciani ed a chi ci aiuta a sbrigare le pratiche burocratiche, grazie alle altre associazioni! Grazie a tutti (ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno…miglioreremo!)

Qualcosa sui carri che state preparando lo possiamo sapere?
Saranno tre carri principali con tema musicale/fiabesco e afro. Un quarto sarà strutturato per farci salire anche i bambini in quanto negli altri per motivi di sicurezza non sarà possibile accedere a nessuno al di fuori dei due membri dell’associazione che lo gestiscono; tre uscite. 24 febbraio, 3 e 5 marzo. Per quanto riguarda il veglione in maschera sarà sabato 2 marzo nella tendostruttura di Piazza della Repubblica, tutto quel week end sarà ricco di iniziative.

WhatsApp Image 2019-02-07 at 14.28.55So che hai fatto anche un po’ di “ricerca storica” su quello che è stato il carnevale a Pitigliano. Si pensava che non avesse una grande tradizione invece hai scoperto qualcosa di molto diverso…
Ho chiesto un po’ di informazioni ad alcune figure storiche della vita pitiglianese ed è venuto fuori che la prima testimonianza ufficiale del Carnevale di Pitigliano è una locandina del 1929 del veglione che si faceva al Teatro Salvini. Non c’erano i carri naturalmente ma solo veglione e la gente più “abbiente” indossava già le maschere, il veglione era comunque aperto a tutti. Negli anni dopo un’altra cosa che ho scoperto molto curiosa è che il simbolo del Carnevale era “Lo spito” una sorta di “spiedino” con cui i bambini andavano nelle case chiedendo qualcosa da mangiare (una sorta di Halloween) e poiché il periodo del Carnevale coincideva spesso con quello dell’uccisione dei maiali nella tradizione contadina, in questa specie di spiedino venivano spesso messe e regalate salsicce, pezzetti di carne, ecc o venivano donati dei frutti. Andando avanti i primi carri dovrebbero essere comparsi a Pitigliano nei primi anni 80 anche qui ho trovato testimonianze del famoso carro del 1982 che rappresentava la “Guerra del Vino” tra Italia e Francia proprio di quegli anni. Diciamo che la passione si era un po’ spenta negli ultimi anni proprio perché (e spero sia per questo) mancava un gruppo di persone che si occupasse solo di quest’evento che esige un grande dispendio di energie fisiche ed economiche. È qualcosa che richiede grande impegno e presenza quindi non è facile occuparsi anche di altro contemporaneamente, se riusciremo nel nostro intento sono sicuro che tornerà ad essere un grande evento per grandi e piccini.

WhatsApp Image 2018-12-28 at 17.07.07Magari un evento che faccia da punto di riferimento visto anche che nei paesi limitrofi non c’è molto sul Carnevale se si esclude qualcosa in provincia di Viterbo
Sì è nelle nostre ambizioni quella di diventare un evento importante nel cartellone delle feste, soprattutto considerato la scarsità dell’offerta per i mesi invernali. Inoltre daremo un tocco di originalità anche all’agosto pitiglianese con la versione estiva del nostro carnevale.

Siete l’ennesima associazione in un paese molto attivo da questo punto di vista. Quanto è importante far parte di un’associazione?
L’associazionismo, in questo momento storico in cui si vive molto una dimensione “parallela” virtuale, potrebbe davvero rappresentare un nuovo paradigma: un’alternativa allo “stare insieme” dei social. Incontrarsi in un luogo fisico, impegnarsi per sé e per la collettività genera un circolo virtuoso in cui il senso di appartenenza alla comunità rende più sicuro e competente il singolo, portandolo a vivere sia la sua dimensione privata che quella pubblica in modo attivo e propositivo. Il fermento che le associazioni mettono in circolo potrebbe rappresentare una nuova linfa per i piccoli centri, soprattutto se il dialogo tra le varie organizzazioni fosse coordinato come in un’orchestra; ognuno suona uno strumento ma la musica è la stessa.

 

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