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Nucci: La politica non tutela più le nostre aziende

Riceviamo e pubblichiamo. Luciano Nucci, Presidente del Caseificio di Sorano, interviene a seguito dell’ennesima strage di ovini in un’azienda agricola soranese.

luciano Nucci“È intollerabile la cecità della politica di fronte alle ingiustizie che oggigiorno affrontano quelli che probabilmente saranno gli ultimi pastori. Alla luce dei fatti non vi è dubbio che nessuno vorrà proseguire una tradizione che non solo è la nostra cultura, ma soprattutto un volano economico importantissimo per il territorio, stupisce che le autorità preposte non si rendano conto di questa situazione. Poiché, oltre alle enormi difficoltà causate da leggi e metri economici antidiluviani e sconvenienti, si aggiunge l’assenza delle istituzioni e la totale mancanza di sicurezza e tutela nei confronti di episodi come quello che per l’ennesima volta ha devastato le nostre aziende nelle ultime settimane, e che si ripetono continuamente da anni. Le leggi regionali infatti, impediscono qualunque tipo di difesa preventiva contro lupi o branchi di ibridi, lasciando i pastori nelle condizioni di non poter intervenire (se non con metodi millenari quali recinti e cani pastore) e di dover assistere a spettacoli macabri quali animali agonizzanti e squarciati, gli stessi che magari hanno cresciuto con tanta fatica, nutrendoli con il biberon. La Task Force Lupo, istituita recentemente dalla Regione Toscana, che dovrebbe aiutare gli allevatori a conoscere tutte le attività messe in atto sul territorio, rimane inutile se non vi sono soluzioni alternative a parte monitorare i danni subiti dalle aziende agricole, e sembra al contrario uno strumento atto ad attenuare l’eventuale risarcimento che l’ente dovrebbe garantire. Delle due, l’una: la politica e le istituzioni si attivino per contrastare tali fenomeni, oppure lo facciano per garantire equità e giustizia al sistema di accertamento e risarcimento dei danni, garantendo un completo reintegro della perdita di reddito per scongiurare così l’abbandono dell’attività di allevamento. E nel frattempo il settore ovino della Maremma, già fiaccato dalle speculazioni sul prezzo del latte,  dall’aumento spropositato delle materie prime, vive una crisi profonda, ed inermi assistiamo alla fine dell’agricoltura nel nostro territorio. La domanda che ci poniamo è : perché nessuno vuol  più parlare in maniera seria dei problemi dell’agricoltura italiana e dei suoi comparti quali la pastorizia? Perché siamo stati dimenticati nei grandi temi economici che vengono dibattuti in questo periodo? Ci sono forse delle strategie che non riusciamo a comprendere?
Ci lascia, infatti, molto perplessi questo immobilismo nei confronti della chiusura continua degli allevamenti italiani da latte, quasi a voler favorire il lento monopolio delle grandi aziende straniere, e questo in netta controtendenza rispetto all’esigenza del mercato di prodotti alimentari locali. Un caro vecchio detto afferma che “almeno una volta nella vita avrai bisogno di un medico, di un avvocato o di un architetto ma, ogni giorno, almeno tre volte al giorno, avrai bisogno di un contadino -conclude Nucci – tutelare la pastorizia in Toscana significa dunque dare forza a risvolti di ordine economico, sociale e culturale.”

 

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