I libri Effigi su Manciano, Pitigliano, Sorano.

La riforma agraria a Sorano e Pitigliano

Riforma agraria Con la riforma agraria dei primi anni Cinquanta del Novecento nacque l’Ente Maremma e Fucino, furono espropriati i latifondi e le terre vennero suddivise in 30 centri di colonizzazione, 13 dei quali in provincia di Grosseto. Pitigliano fu uno dei centri di colonizzazione con competenza su Sorano e Castell’Azzara, dove furono create 4 cooperative di servizio: Montorio-Pratolungo, Filetta, S. Giovanni delle Contee e la Collina nel comune di Pitigliano. Le prime tre cooperative, in territorio soranese, avevano 280 soci; quella di Pitigliano 510. Complessivamente furono espropriati 4480 ettari di terra, di cui 3097 nel comune di Sorano. Qui gli espropri riguardarono sette grandi proprietà, in particolare la Società Immobiliare di Sorano e i terreni della famiglia Bologna, un’area che da Pratolungo si estendeva fino a Montorio e S. Giovanni delle Contee e che fornì più di 2600 ettari degli oltre 3000 espropriati. La distribuzione della terra avvenne attraverso l’assegnazione dei poderi, concepiti “come unità organica ad economia autonoma, sulla quale veniva insediata la famiglia assegnataria in maniera stabile e dalla quale si doveva trarre il necessario per vivere”. Nelle nuove unità poderali create nella bassa Maremma furono insediati coloni provenienti dai centri collinari. L’Ente Maremma costruì borghi di servizio, scuole, asili nido, centri sociali, centri per l’assistenza meccanica, chiese e altre strutture. Oltre ai poderi furono assegnate le quote, ossia piccoli appezzamenti di terreno dai 2 ai 4 ettari, necessari a integrare il reddito di una famiglia e distanti non più di 7 chilometri dai paesi. Nel comprensorio di Pitigliano era prevista la realizzazione di 125 poderi e 571 quote. A Sorano furono assegnati 87 poderi e 526 quote di poco superiori ai 3 ettari ciascuno. Dove prima vivevano 75 famiglie con 440 unità lavorative e 619 componenti, con l’intervento dell’Ente Maremma, trovavano più possibilità di proficuo lavoro 583 famiglie con 1677 unità lavorative e 2376 persone. Novantasei famiglie di braccianti si trasferirono però in altre zone appoderate della Maremma. Sotto il profilo della infrastruttura, la realizzazione del tronco dell’Acquedotto del Fiora Sorano-Pitigliano consentiva il rifornimento di 19 località con 75 chilometri di tubazioni; la costruzione della moderna Cantina Sociale, avvenuta nel 1958, avrebbe poi inciso notevolmente sulla economia agricola del comprensorio.

Franco Dominici 

 

Tratto da: F. Dominici, Cent’anni di Storia. Sorano 1860-1960, Stampa Alternativa, Roma, 2001.